lunedì 18 novembre 2013

La danza delle stelle



Il Drago iniziò la sua danza
Nell’immensità del Vuoto.
Si librava supremo e regale:
Unico Essere creato dal Padre.
Le ali si spiegarono maestose nel buio.
Il Drago iniziò la sua danza
Ed una scia di luce seguiva quel volo,
Sempre più intensa
Mentre sempre più ardeva il suo Cuore,
Fino a gettarsi a capofitto
Nel baratro del Nulla.
Non puoi comprendere lo spazio ch’egli copriva,
Non puoi comprendere la velocità che segnava,
Non puoi comprendere…ora.
Il Drago iniziò la sua danza
E nell’immensità del Vuoto
Tracciò la prima Spirale.
In quel movimento il Pensiero del Padre si mosse
E la Volontà del Drago sposò il suo Cuore
Fino a che la Luce che lo seguiva non divenne forma,
Una forma costellata di materia…
Le prime stelle del cielo danzavano col Drago
E mentre la Spirale si completava
Una galassia nasceva.


sabato 16 novembre 2013

Memorie d'un Drago

Oro  fuso, incandescente, tempestato di diamanti…
questi erano i miei occhi.
L’onda che s’infrange sugli scogli in un mare in tempesta…
questa era la mia forza.
Fuoco che scalda, danzando sensuale nella sua libertà…
questo era il mio potere.
Ma non ricordo davvero perché ho compiuto quella scelta,
non ero sola…voi la compiste con me.
Volevo che avessero un esempio
che capissero quanto potevano elevarsi
quanto potevano splendere.
Non capivo le parole del Padre
“Non è come credi, chi compirà quella scelta lo farà comunque”
Volevo non fossero soli…
Quanto li ho amati, nella loro fragilità, nel loro potenziale.
Non hanno mai capito…
Non hanno mai compreso la nostra rinuncia
il nostro Sacrificio.
Ma lui sapeva…
Lui mi conosceva.
“Non potrai tornare indietro”
Perché avrei dovuto farlo?
Conoscevo tutto,
Potevo vedere tutto,
Conoscevo le parole…
Conoscevo le Chiavi di ogni Porta.
Ma lui sapeva…
Lasciai la mia Terra…la mia Casa,
Vidi l’alba degli uomini,
li accompagnai per mano,
li guidammo al nostro sapere…
ma come scendemmo noi
anche Loro giunsero tra gli uomini.
Lottammo…oh se lottammo…
perché gli uomini capissero l’inganno…
quanto lottammo
e quanto di nuovo sacrificammo.
Alla fine ci dividemmo:
qualcuno continuò a camminare tra gli uomini
qualcuno decise di camminare nel ventre della Madre.
“Ci ritroveremo, ci riabbracceremo ancora. Ti aspetterò.”
disse mio Fratello,
che come noi aveva solcato i cieli fulgido come una stella
dispiegando le sue ali, oscurando l’erba.
Aveva capito ciò che ostinatamente negavo.
I cicli si succedevano.
Le ere trascorrevano senza che nulla realmente cambiasse:
continuavano a non capire,
continuavano a lasciarsi ingannare…
sempre più gusci vuoti camminavano come marionette
e Loro sapientemente tiravano quei fili.
Lo sconforto…tremendo ricordo.
Quello fu il varco che aprì la mia Anima a Loro,
quello segnò la mia caduta…
errore pagato a caro prezzo.
Un Drago non può divenire un guscio…
mai…
ma può mescolarsi a Loro.
Ecco come persi il mio potere.
Ecco cosa chiude quell’anello che io stesso sigillai,
seppur non da sola:
Correva la seconda era degli uomini.
Vidi l’alba della terza era come fosse la prima,
sempre col desiderio di riavere ciò che avevo perso,
ricercando i pezzi di me persi rinnegando la mia Natura.
Ben poco è rimasto del potere di quel Drago,
ma ho ritrovato il cuore di quel Drago
in quella Grotta,
nascosta dietro la cascata
giù nel ventre della Madre.
Il Padre sapeva
come in fondo
fossi più umana degli uomini stessi:
figlia ribelle, piena d’amore,
ingenua e caparbia…
Il Padre sapeva
che nonostante tutto
avrei finito col ricordare sempre la sua voce.