martedì 11 settembre 2012

La mia casa

18 luglio 2011



Ci sono notti in cui il cuore si spezza
in cui la nostalgia di quella casa
è così grande da farmi piangere,
quel mare che m'è sempre mancato
e più ricordo quell'acqua,
più mi tormenta,
fredda e cristallina
col suo infrangersi sugli scogli
tra flutti e schiuma,
le rocce scure  che in essa si perdono,
quelle distese di neve
e quei boschi così vivi
la cui voce la mia anima amava.
Qui ho solo un po' di erba,
qualche campo e cemento.
Vorrei solo riavere la mia terra
ch'ormai non m'appartiene
come quel tempo lontano e
una lingua che più non conosco .
E scrivo mille parole
per descrivere solo un sogno
d'un ritorno impossibile:
lui che dai boschi va in città
e con lei poi vi ritorna,
un sogno che so non dev'esister.
E allora perché raccontarlo
e perché perdersi nel nulla
con una speranza senza senso,
poter respirare ancora quell'aria
e calpestare quella terra
invece di vivere solo ciò che ho.
Ma forse è soltanto la notte
che porta la tristezza d'un ricordo
d'una vita ormai spenta,
ormai morta nei tempi.
Non ho ancora imparato questa lezione
a lasciar andare i ricordi più cari
perché si perdano completamente
dopo aver dato ciò che dovevano.

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